SITO ARCHEOLOGICO "VIA ANNIA"
 

La strada fu costruita dal pretore Annio Rufo nel 131 a.C. per collegare Adria con Padova, Altino ed Aquileia. Il suo tracciato da Agna (PD) a Rottanova di Cavarzere e quindi da Marghera a Concordia Sagittaria è riconoscibile in fotografia aerea.  Gli insediamenti preromani trovati in provincia di Venezia sono sempre attestati sopra dossi di origine fluviale oppure presso paleoveneti cioè antichi percorsi fluviali, soprattutto del Piave. La via Annia era normalmente solo una strada di ghiaia, mentre il basolato era presente esclusivamente in prossimità dei centri urbani più importanti. La via Annia rimase in uso fino al periodo tardo imperiale e, almeno in parte, anche nell'alto medioevo subendo varianti e modifiche. Fra queste la famosa via Antiga, deviazione della via Annia da Fossà verso Staffolo, importante zona di confine tra il dominio bizantino di Eraclia e la marca longobarda (Staffolo da "staphilo", termine certamente longobardo che significa palo di confine, cippo, pietra terminale).
CRONOLOGIA DEL COMPLESSO ARCHEOLOGICO mesolitico; età del bronzo medio-recente;
131 a.C. - IV sec. d.C.
PROPRIETA' DEL SITO prevalentemente privata
USO ATTUALE prevalentemente agricolo
CONNESSIONE CON TRACCIATI STRADALI ANTICHI via Popillia, via Claudia Augusta, via per Oderzo, via per Treviso (da individuare), via Postumia
CONNESSIONE CON PERCORSI ACQUEI ANTICHI via endolagunare, Maior Medoacus, Piave; un gran numero di insediamenti sono stati trovati lungo queste vie d'acqua, sono per lo più riferibili a ville rustiche che utilizzavano la via d'acqua per commerciare i loro prodotti tra cui eccelleva il vino, essendo la vite una coltura intensiva e specializzata nell'area già all'epoca
PRESENZA DI TRACCE DI CENTURIAZIONE centuriazione dell'agro di Altino, centuriazione a sud di Opitergium, al confine tra i Comuni di San Donà di Piave, Noventa di Piave e Salgareda
VILLE VENETE NEL COMUNE DI CAVARZERE Palazzo Begiolin, Quagliato del XVIII sec.; Villa Berto del XVIII sec.; Cà Briani del XIX sec.; resti di Villa Naccari del XVIII sec.; Villa Converso a Cà Labia del XVII sec.
ZONE UMIDE Le Marice (o palude di Cavarzere)
COLLEGAMENTI ACQUEI Adige, Dese, Sile, Canale Sioncello, Canale Santa Maria, Canale Fossone, Piave, Scolo Grassaga, Canale Piavon, Canale il Taglio, Livenza, Loncon, Lemene, Reghena
 
La via Annia attraversava la pianura perilagunare e delimitava a nord una vasta campagna centuriata in parte probabilmente boschiva, e più a sud un territorio fluvio-palustre e lagunare in costante evoluzione, sede di celebrati insediamenti e di importanti attività economiche. Nei 12 chilometri del suo percorso tra i due fiumi principali, la strada romana si pone come asse dell'organizzazione territoriale in età romana. La via terrestre era in connessione con le vie fluviali e con fosse di navigazione, costituendo un sistema che sicuramente eredita e razionalizza quello veneto preesistente, collegando l'entroterra con le lagune e con i lidi. L'instabilità dell'ambiente palustre e lagunare ha costantemente ridisegnato l'assetto del territorio a sud dell'Annia, che fu a sua volta messa ripetutamente in crisi. Questo processo modificò quindi le forme dell'insediamento umano e i reciproci rapporti tra campagna, laguna e lidi, fino a concorrere alla decadenza del "municipium" e alla lagunarizzazione di parte dell'Agro orientale. La costruzione del terrapieno stradale romano manomise profondamente l'assetto idraulico del territorio veneto costiero particolarmente in presenza di una complessa microidrografia in zone altimetricamente depresse. Si verificarono trasformazioni ambientali, a volte rapide, dovute insieme a subsidenza e ad eustatismo, fattori che comportarono la creazione di argini, l'escavo di fossati per la navigazione o la bonifica, un riassetto o addirittura uno spostamento della strada.
Attualmente l'area attraversata dalla via Annia è prevalentemente contraddistinta dal paesaggio della bonifica.
 

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